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Un Viaggiatore senza meta… // Carlo Di Todaro // ITA

By dimuzioax on 24 Aprile 2020
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IN MOTO, ALLA SCOPERTA DEL MONDO

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Mi chiamo Carlo, ho 22 anni e sono nato a Firenze dove fino a qualche mese fa abitavo con la
mia famiglia.
Circa 5 anni fa, durante ancora gli ultimi anni di liceo, decisi di pormi un obbiettivo, realizzare il
sogno di viaggiare su una moto in giro per il mondo, alla scoperta di quello che di più bello e
vero questo ha da offrirci, contatti, panorami, persone e culture, cercando di far mie quante più
esperienze possibili, sia di vita che in campo culinario… sì, in cucina, la mia seconda grande
passione che ho intenzione di mettere alla prova e ampliare attraverso questo lungo viaggio che
mi darà la possibilità di entrarvi dentro e studiarla da diversissimi punti di vista! Taste The World
nasce proprio da qui, da questa innata voglia di mettere alla prova le mie passioni e testarle nel contesto più ampio possibile.

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Dunque terminato il Liceo mi misi subito alla ricerca di un qualsiasi lavoro che mi permettesse,in circa tre anni, di finanziarmi questo progetto..sapevo che uscendo da un liceo classico e con così poco tempo a disposizione mi sarei dovuto inventare e adattare a qualunque lavoro avessi trovato e la sensazione era fantastica, sarei entrato in un mondo che non conoscevo affatto e ne avrei fatto il mezzo per raggiungere il mio sogno.
La moto poi è stata una passione fin da quando avevo 14 anni, e sempre è stata ai primi posti tra I mezzi che avrei potuto scegliere per un qualsiasi viaggio, sia che esso fosse in direzione viareggio che Australia, mi sento me stesso su una moto, è scomoda e spesso pericolosa, è bollente d estate e gelida d inverno, ma fa da cornice perfetta a quello che sto facendo e per il come lo sto facendo, in maniera semplice, e a stretto contatto sia climatico che culturale con I paesi che sto attraversando.

In una moto non hai vetri ne barriere, sei tu e l asfalto, tu e le persone che ti si avvicinano, se si viaggi in solitaria spesso sei tu e lei , da soli, per giorni e giorni, se non settimane, diventa una parte di te dalla quale ad oggi non potrei separarmi facilmente.

La responsabilità nel mio caso, prima della partenza, non era quella di lascirami alle spalle tutto ma quella di non lasciarmi alle spalle niente.

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E’un viaggio che rappresenta un sogno e una realizzazione di vita per me, ho giocato e sacrificato molto dentro ad esso fin da quando avevo 17 anni, e ad oggi, dopo 16 mesi di viaggio e circa 60mila km percorsi, non ho ancora trovato una cosa di cui mi sia pentito, partire è stata la scelta migliore che avrei mai potuto fare! Il viaggio lo preparavo gia a 16 anni, sui banchi di scuola, disegnavo cartine e stilavo le liste dei prezzi da affrontare per comprare una moto, gli accessori e tutti I documenti necessari, mi perdevo nella mia mente e nei miei sogni, vedere l’Asia e il sud est asiatico, dormire nel deserto e viaggiare in India, scalare l Himalaya e risalire la costa atlantica americana, unico problema era avere 16 anni e ancora così tanto tempo davanti a me in cui avrei potuto cambiare progetti e aspirazioni.

Fortuna mia che questo sogno non mi ha mai abbandonato per quanto tutti provassero a distruggerlo perchè infattibile, troppo grande, sei troppo piccolo, è troppo pericoloso, ti servono milioni di euro, non sei in grado ecc ecc, ma finito il liceo avevo già le idee chiare su cosa avrei dovuto fare: trovare al più presto un lavoro, risparmiare a manetta, comprare una moto, documenti e partire, facile no?

Il tutto mi ha preso circa 2 anni e mezzo, iniziando cameriere poi come cuoco in due ristoranti fiorentini, dalle 13 alle 16 ore giornaliere, tutti I giorni. In circa 7 mesi mi sono permesso la moto che ho poi iniziato ad attrezzare in maniera anche homemade, in un piccolo garage che ha fatto da cornice a tutta la trasformazione della stessa.

Spesso dopo lavoro di notte mi ritrovavo in garage a lavorare, a smontare le gomme per imparare come si faceva, o a creare qualche accessorio da me, per risparmiare qualcosa.

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Ad oggi cerco di vivere ogni giorno al massimo, non vado alla ricercaa di esperienze nè tantomeno ho un obbiettivo unico e univoco a cui andare dietro.

Viaggio senza meta e senza
data di ritorno, viaggio per farmi le mie idee sul mondo in cui viviamo, viaggio per poter parlare per esperienze e poter accrescere le esperienze di altri, viaggio per conoscere amici e conoscere chi sono davvero I miei nemici se mai ne dovessi avere, viaggio perchè mi piace e perchè ad oggi è ancora il miglior mezzo di apprendimento possibile, vivo per strada e I popoli sono ogni volta nuove famiglie, nuove lingue con cui confrontarmi e nuove culture da rispettare.

Quando stavo a casa le mie possibilità erano di visioni molto ristrette, vedevo poche strade davanti a me, cuoco, università, una ragazza con cui divertirmi e qualche soldo per uscire con
gli amici, ma viaggiando I tuoi occhi e la tua mente esplodono, vedi migliaia di opportunità davanti a te, ti scopri in cose che non avresti mai pensato prima, conosci viaggiatori che hanno viaggiato decenni no stop, lavorando In diversi paesi, creando attività o aziende o volando di
volta in volta in altri paesi per seguire le stagioni lavorative, chi scrive un libro, chi apre la sua comunnity e così via..ad oggi anche io sono sulla mia strada alla ricerca di come poter continuare a viaggiare con le mie forze continuando a fare solo cose che davvero voglio fare, ho provato la vera e limpida libertà in questo viaggio, sarebbe difficile adesso costringermi a fare qualcosa che non voglio fare al 200 percento con tutto me stesso, in cui sentirmi fuori luogo, e sono
sicuro che lo troverò, forse oggi forse tra 5 anni.

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Il mio sogno nasce principalmente dalla moto e dal pensiero di quanto possa essere bello visitare il mondo in lungo e largo in sella ad essa, un viaggio difficile e provante, pieno di inconvenienti e bellissime storie.

Il lato romantico era ed è ancora questo, il lato più intimo del
mio sogno è anche un po’ il distacco da quello che la mia generazione sta lentamente diventando in Italia, concentrata troppo sul futuro e sulle proprie spesso futili aspettative di un futuro roseo, felice e pieno di soldi e sempre meno focalizzato sul momento presente.

Crediamo in sempre meno cose e sempre meno sono I sani valori che vengono posti alla base della crescita dei giovani e non appena mi resi conto che questo stava avvenendo anche a me e che ci stavo sprofondando in maniera spaventosamente naturale, decisi che non ne avrei voluto prendere parte ma che avrei voluto, invece, cercare di farmi portavoce in un certo senso di quello che un giovane oggi può davvero fare, ceracndo di ispirare altri giovani come me a perseguire I propri obbiettivi con tutte le armi che la nostra “perfetta”società ci offre ma che non vuole farci usare, le nostre energie, le nostre menti libere ma sempre meno consce di esserlo.

Realizzai ben presto che il mio viaggio non sarebbe stato un semplice lungo giro di boa per tornare a casa, lasciare qualcosa che poi si ritroverà al ritorno, sinceramente non programmo
alcun ritorno per adesso e non credo di voler tornare indietro a niente, se non ai miei genitori e amici più cari, credo di fare di questa esperienza la base della mia vita futura, accrescere le mie
idee e le mie consapevolezze, affrontare le mie paure e chi lo sa… so che adesso la prossima grande tappa sarà l’Australia dove mi fermerò 2 anni a lavorare.

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[estratto da un mio articolo]

Il tempo in viaggio ha tutta un’altra dimensione, le giornate si allungano all’inverosimile, si torna ai ritmi della natura, ci si sveglia alle prime luci e ci si corica al calare del sole, si rinasce.. in moto il tempo e lo spazio si confondono, si possono fare 50 km in dodici ore come 500 e iniziare la giornata in un paese e finirla in un altro.

Il proprio ego si sgretola man mano, ci si apre a nuove esperienze, le paure che prima ti affliggevano ora sono solo un ricordo, la tua mente cambia, si adatta, i tuoi pregiudizi cedono il passo alla
voglia di socializzare, la tua anima cresce.

Ogni chilometro, ogni persona conosciuta, ogni panorama
goduto, ogni nuova parola imparata e ogni difficoltà risolta accrescono e rinforzano la voglia di continuare questa avventura, giorno dopo giorno. In un certo senso ci si sente vuoti, come un vaso senza terra, pronti a tutto, pronti ad accogliere qualunque cosa.

 

Quando ero fermo, a casa, nella mia “confort zone” avevo miriadi di paure riguardo ad inconvenienti, solitudine, nuove lingue sconosciute, lontanaza da casa e dagli affetti..ad oggi dopo un mese di viaggio, senza meta e senza data di ritorno, lontano da casa, da solo in questa tenda bollente con un barattolo di olive e due fette di pane, mi posso dire in pace e felice.

I problemi si risolvono, le ansie si superano… Coraggio é paura più un passo.
Detto ciò ad oggi 19 Aprile 2019 mi trovo in Grecia, a Kabala poco ad Est di Salonicco, forse in 4 giorni arriverò finalemnte ad Istanbul, in un nuovo paese e in un nuovo Continente, forse mi scadrà il visto
pakistano prima di arrivare in Pakistan, forse spedirò la moto dal Qatar per andare in India, forse passo dalla Georgia, o forse domani mi si spacca la moto, ma ora per certo mi vado a mangiare un Kebap.

– Hic et Nunc is the way.

Carlo di Todaro // Taste the World
www.tastetheworld.blog
carlo.ditodaro@live.it

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