19 Aprile 2024
  • 19 Aprile 2024
1 Settembre 2020

I viaggi di Sasaplanet

By dimuzioax 0 1571 Views

INTERVISTA RILASCIATA AL SITO WWW.INTERPHONE.COM

Oggi è con noi Salvatore Di Benedetto meglio conosciuto come Sasaplanet, napoletano con la passione per le moto  e i viaggi.
Una passione che in 13 anni lo ha portato a percorrere le strade di 81 paesi in 4 continenti per un totale di quasi 300mila km.

Per affrontare questi viaggi ha utilizzato 7 moto, ma quella che lo ha conquistato è la KTM 990 Adventure S e la descrive come una donna che ha saputo rapirgli il cuore.

 

In quale anno hai iniziato a viaggiare in moto e qual è stato il tuo viaggio più impegnativo?
Il primo viaggio in moto è stato nel 2006, anno in cui avevo appena preso il KTM e feci un giro della Sardegna.
Questo è un punto che tengo molto a sottolineare, poichè in tanti mi chiedono consigli sul primo viaggio e sulla meta, pensando che se non si vola dall’altra parte del mondo allora non si può considerare viaggio o avventura. Viviamo nel paese più bello del mondo, per fare esperienza non importa dove si va e per quanto tempo, l’importante è semplicemente salire in moto e divertirsi: l’avventura più della nostra vita potrebbe essere anche sotto casa.

Invece, dove sei stato per il primo “vero viaggio avventura”?
Dopo la prima esperienza in Sardegna ormai era scattato qualcosa dentro di me e a Gennaio del 2007 presi parte ad un viaggio organizzato nel quale feci 8000 km con partenza da Bangkok in Thailandia, passando per il Laos, per la Cambogia fino ritornare a Bangkok. Questo è forse stato il viaggio più importante per me, avevo appena 23 anni e nessuna esperienza, ma con me vennero viaggiatori esperti che mi insegnarono molto e con cui feci altre 2 spedizioni negli anni successivi.
Il secondo viaggio fu dall’altopiano di Addis Abeba in Etiopia, passando per le praterie del Kenya e finendo in Tanzania e l’anno dopo dal Senegal, Mali , Burkina Faso fino al Benin. Avevo imparato abbastanza e nel 2010 iniziai a viaggiare in solitaria.

Dov’ è nata questa passione? 
Certamente un ruolo fondamentale l’ha avuto mio papà ma credo di aver avuto in me dalla nascita questa passione. Mia mamma mi racconta sempre che quando ancora non ero in grado di camminare, gattonavo fino alla piccola moto elettrica che mi avevano comprato, mi ci arrampicavo su ed iniziavo a girare per casa per ore fino a che non si scaricava la batteria. A 15 anni mio papà mi regalò la prima moto, una Aprilia Rs 50 e da li iniziai a cambiarle ogni 1 o 2 anni, tutte moto stradali. La svolta verso modelli da viaggio avvenne nel 2005, anno in cui per questioni lavorative mi trasferì in Marocco e lì mi innamorai della mia attuale moto.

Com’ è cambiato il modo di viaggiare in moto nel corso degli anni? 
Sicuramente da quando ho iniziato nel 2006 ad oggi tutto è cambiato.
Prima era sicuramente più avventuroso, era difficile reperire informazioni, oggi grazie al progresso che ha portato internet e perché no, i social, è tutto più facile. Grazie ai telefoni cellulari e al gps è diventato quasi impossibile perdersi: anche se si è sperduti da qualche parte del mondo, c’è sempre una connessione che può aiutarti a reperire informazioni.

Qual’è la difficolta’ piu’ grande che si affronta nel quotidiano quando si viaggia in moto?
Non è facile per me rispondere a questa domanda, dopo essere stato nel deserto del Dasht-E Lut in Iran a 58 gradi o aver fatto una spedizione invernale a Capo Nord in cui io e il mio miglior amico abbiamo trovato temperature fino a 31 gradi sotto lo zero. Potrei dire la natura,  ma con la giusta attrezzatura, preparandosi adeguatamente e soprattutto spinti dal nostro amore per le due ruote, tutto diventa affrontabile.

Qual è il paese che più ti ha stupito? 
Per un motivo o per un altro ogni paese ha qualcosa di speciale e su 81 visitati è veramente difficile sceglierne solo uno. Potrei rispondere che sono affascinato dalla bellezza Andina della Bolivia  con le sue lagune colorate e laghi salati a più di 4500 metri di altitudine. Oppure si potrebbe citare la grandezza dei siti archeologi del Perù e della Cambogia. La diversità delle Etnie in Etiopia, il paese al mondo che ne vanta il maggior numero, circa 80 diverse, senza contare la bellezza dei suoi vulcani tra i pochi al mondo costantemente attivi. Si potrebbe infine citare la gentilezza del popolo Iraniano e le bellezze lungo l’intera via della Seta che portò Marco Polo da Venezia alla corte dei potenti Khan Mongoli.

Parlaci di come inizia la programmazione di un viaggio adventure in moto. 
La fase di programmazione penso sia la parte più importante, passo mesi a studiare itinerari e luoghi da visitare.
Io ad esempio amo fare percorsi fuori strada per cui cerco tracce GPX sui vari siti, le studio, le adatto alle mie esigenze e le carico sui dispositivi che ho con me.

 

Hai un porta fortuna? Raccontaci anche l’episodio più curioso che ti è capitato?
Si, un piccolo cinghiale di peluche che mi è stato regalato dalla mia ragazza. Rispecchia me e il mio modo di guidare la moto, potrebbe esser questo il motivo per cui le distruggo tutte allla fine dei viaggi! L’episodio più curioso mi è capitato in Iran dove sono stato invitato ad una gara di motocross come Special Guest e il pubblico mi acclamava più dei piloti che correvano.

 

Quali sono gli imprevisti più frequenti durante un viaggio e qual è la cosa piu’ strana che hai vissuto?
Sono un’attrazione per le forature, non riesco a ricordare un solo viaggio dove non ho forato pneumatici e pensate che in Iran mi era capitato di forare addirittura 7 volte in appena due giorni. Ma la cosa più assurda che mi è capitata è stato spezzare il telaio della mia vecchia Yamaha XTZ 750 Super Ténéré al confine tra Kazakistan e Mongolia.

Come allestisci la tua moto per un lungo viaggio?
La preparazione della moto la studio in base al viaggio che andrò ad affrontare. Spesso ho montato serbatoi maggiorati o taniche per avere più autonomia. Uso gps e applicazioni per la navigazione fuori strada, monto sempre porta smartphone con alimentazione. Altra cosa importante è proteggere la moto nei punti deboli del modello che utilizzo, poi direi dei bei faretti supplementari per quando si viaggia all’imbrunire o quando capita di farlo di notte. Infine un bel sistema di bagagli che possono essere morbidi o rigidi.

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